martedì 17 aprile 2007

Forse gettarsi nell'ago della non-abitudine


E il bambino scoprì dalla tv la parola "morte" e invano la cercò pensando che questa fosse indicata per la sua età e non comportasse nessun tipo di conseguenze cosicchè il suo corpo e il suo animo avrebbero conservato l'equilibrio e la pacatezza che una vita moderna mostrava celando il ribollire del proprio divenire sotto una terra che pulula di vita inattuale e senza dubbio sincera anche quando questa si contraddicesse o sembrasse essere un'ipocrisia che alienando ogni relativismo mostrasse una probabile e lunatica personalità che nell'affermare l'io sbandierasse senza mai farne parte gli stendardi di qualche virtù od onirica verità svelata dall'esperienza profonda ma mai irrimediabile e naturalmente ossessionata da una volontà instancabile.

Il bambino ostentando la propria vita ricercava la morte come giocando con una pistola carica fino a quando non partì un colpo alla testa e il bambino terrorizzato allora avverte il dolore della verità e la differenza dall'abitudine, anch'essa un'abitudine soltanto molto migliore ma di una semplicità così ovvia che sta nella natura dell'uomo complicarsi dolcemente la vita.

Il bambino capisce di essere bambino e di essere caduto nel vizio e la vita così gli sembra sia stata dettata dal vizio e dall'attuale attuare la propria illusoria modernità con l'accettazione di costumi che una volta entrati in simbiosi con l'uomo non sono più costumi ma invisibili sistemi di abitudini.

Quando la pallottola gli entra dentro egli inizia a vedere il male e a scorgere i vessilli dell'avanguardia e un mite,libero,assennato e felice uomo nei pensieri del suo futuro che nel suo essere produttivo redige la lista di ogni ordinario benefatto all'esistenza propria senza mancare di etica ma bypassando ogni confronto causa l'esistenza di un egoismo accentuato.


Quanto è lontano il mistico concetto dell'io da noi stessi quando accendiamo la nostra sigaretta prima di andare a dormire e riflettiamo su ciò che abbiamo fatto o dobbiamo fare?

Quanto sia fasulla la parola "normale", "mediocre" o "discreto" poichè riferita al resto o alla statistica o alla comunità.

Quanto l'evoluzione personale compiuta sia solo una minima parte del possibile dato che l'attuale punto di arrivo dal divenire quotidiano è dettato per lo più dalla casualità degli eventi e delle situazioni.

Quanto la diversità detti la ricerca dell'io, sensata o meno, che abbia riscontro o che non abbia nulla oltre, come scavare nel deserto per trovare sempre sabbia...quanto la diversità sia sensata e distingua ma senza ostentazioni,perchè ognuno sappia davvero ciò che è e non debba dimostrarlo in nessun modo ma semplicemente vivendo in trasparenza e senza artifici che modifichino la natura propria e la propria indeterminata personalità alla quale si devono decisioni,cambiamenti,fermezza o instabilità.

Nessuno valuti l'altro con i propri parametri perchè diventerà palese il soggetto che non si sforza di ricercare il proprio io e non sfrutta il proprio naturale divenire per intrecciare volontà e possibilità nell'età e nelle esperienze che ogni tempo comporta.

Quando inizi a stare male e senti qualcuno disinfettarti le tempie...stai tranquillo...ti stanno solamente sparando.