lunedì 27 maggio 2013

Identificativo di fuga #13999#



Notturni umiliati, secondini mascherati,
i canti di terrore giungono sempre in silenzio,
senza tanti sussulti e chiare scene.
Cancelli aperti e menti chiuse,
nei ricordi di parafrasi c'era il momento di adesso
e quello dopo e quello dopo ancora.
Il saluto della fuga è sempre la più lucida delle dissolvenze,
quando di rado la mente smette di seguirti consegnandoti al destino.
Salpiamo allora e dimentichiamoci il peso delle nostre ossa,
salpiamo dunque e lasciamoci indietro la Terra,
salpiamo e abbandoniamo la quiete,
dirigiamoci sicuri verso la tempesta
 che spesso ci colpisce le orbite degli occhi,
senza fiducia e senza misteri,
con il pugno sulfureo sulla rotta del Cane Maggiore.