mercoledì 12 novembre 2008

Identificativo di fuga #15001# -parte prima-


Raccontare, raccontarsi è cosa alquanto facile e scontata, file di parole cadenzate che si accavallano senza un vero interesse, nervi tesi e risposte attardate da pensieri legati d'acido e mai puliti, perchè è giusto che il catenaccio non sia rilegato solo al calcio...tirannie di must e falsi obiettivi fra i più fulgidi sogni si schiera la piacevole sensazione di lasciarsi andare e di non tornare qualche notte a casa, giusto per assaporare altre lenzuola o spegnere il proprio sguardo altrove e non sempre sulla solita tv...configurando poi nell'egoismo il male necessario del mondo e di ciascun soggetto che abbia cura di ascoltare parole altrui con l'attenzione che un dentista ha per le riviste della sala d'aspetto del suo studio...prescrizione per ogni reato e abitudini per ogni condanna e un trofeo impolverato da assegnare a "la cosa più incredibile"...chi figura nei testi delle leggende da bar è decisamente fuori da ogni sottostrato di stagnazione socioemotiva, vagante nella perdizione delle cene di lavoro e degli appuntamenti, orientando la conversazione sulla fuga in taxi...non per noi che ci divertiamo e reggere il cappio altrui mentre le substrutture ci automatizzano e aprono l'anonimo alcolisti ad un più o meno sensato gruppo di parlanti...la metereologia,il tabagismo, i barman, gli incontri...su valide saponette da piazza e da università...ricercando il - 15.000 step per arrivare allo stadio "emigrante messicano" verso convogli emotivi più che maturati...ma adesso si regalano 12 mesi di vita al tempo sperando di riuscire a rubarli domani con più interessi di un conto corrente scoperto...in un tremendo shock da intemperanza verso atmosfere orizzontali che predispongono al suicidio di massa sulla linea di partenza del bieco scivolare dell'inattività...mira e rimira al CV su cv(hp) quantificabili in orgasmi,sbronze e post...non si menzionano i dettagli seppur significativi sperando che questi balzino in testa quando i discorsi chiameranno la natura e la volontà di ognuno...la periodizzazione forzata scaccia via ogni pericolo di involuzione e inghiotte ogni momento per creare album e malinconie nient'altro che estive...briciole che lasciano briciole alle briociole perchè esse possano continuare a perdurare un'igiene mentale corretta nel buio del primo pomeriggio e del suo inevitabile trip...sperando ancora nella codifica dei segni di questa dimensione...