sabato 12 gennaio 2008

mechanism Masochism


Limpide stasi dell'avanguardia come soldati dai fucili inceppati e molli, la plastificazione del tutto e lo sguardo ai gradini più bassi che da un parte all'altra è solo lamentele e clausole, postille e muri ovattati...tra amori mai ricambiati, ragazze protagoniste di favole autobiografiche, destini troppo facili da tracciare e immediatamente agitati dai torpori che la psiche contende alla schietta volontà...forse un sottile pessimismo e un confronto finale che rivaluta la ridefinizione di un relativismo che cerca di assolutizzarsi ante litteram prima ancora che ogni critica lo guardi lì liscio e insensibile nel suo silenzioso scivolare col tempo e col suo da farsi...mai obiettabile e spesso non tracciabile...perchè dentro la volontà è tutt'altra...perchè dentro qualcosa bolle senza mai stufarsi e rincorre talvolta qualche cammino altrui,lo osserva, dubita cogitando della posizione altrui e sogna...poi tanto ritorna in riga e riprende l'inoffensività della sua vita nei binari della impegnata classica esistenza...siamo diventati l'ovale delle nostre cornici ottocentesche e la neutralità accentuata che ci contraddistingue, combattendo invano abitudini e nostalgia agitiamo violentemente i concetti conquistati per poi dire che non ce ne fotte nulla degli obiettivi ma del durante...l'automazione del tempo ci accompagna lieta come usurai che sanno aspettare il giusto momento per ucciderti e poi dire agli altri:"Mi spiace immensamente per lui, non ha avuto l'arte di vivere". Tutti lucidamente ubriachi di terrore correranno in fabbrica a modellarsi artigianalmente il più perfetto dei fucili Stradivari ma si accorgeranno dopo poco che qualcosa si inceppa dentro...e giù con S.Patrignano e anonimo alcolisti per non fiatare più e poi lo stesso inceppo...che lo shock ci colga...affinchè ogni mattina il balzo ci colga prima del respiro profondo per smentire ogni fottuta razionalità che nella sua innocente pigrizia estetica aveva sempre condannato l'irregolarità di carpe diem,di abbozzi catatonici e fughe improvvise da se stessi...e nel ritorno troverai un incazzatissimo tè stesso pronto a farti la faccia cubista...il climax è ogni giorno se lo vuoi, la scelta è ogni giorno se la consegni a qualcuno che si decida a non elaborarla come tale ma come miserabilissima allucinazione di un giorno delicamente narcotico. Spiacenti e nolenti, proprio in mezzo a una pagina troppo bianca, nessuno impugna la propria penna, parecchie decine di volte più forte di armi e violenze psicologiche, e così come non si vuole e non si pensa, sferra un pugno cieco al destino trafiggendo gli annali che riporteranno la vittima, gli interessi ma nasconderanno sempre un insospettabile criminale celato.