venerdì 11 maggio 2007

cadavere d'Avanguardia


Teorie del doppio sconvolgono con potenza e sofferenza l'essere che entra nei cannoni della calda postmodernità preestiva disponendo gemini et gemini et gemini per un concetto forse di integrità ontologica autodeterminante. Espropri di radici natali,di affetti e culture,di passioni e vizi,di debolezze,di virtù e capacità mai più utilizzate...e tutto si incanala verso lunghe proiezioni filosofico-visionarie non accertate dal soggetto che non potendo ricevere risposta d'eco osserva il variare fenomenologico del proprio sè clinicamente dedito al mutamento...oltre l'altrui tocco di ioaltrui che provoca solo odio e inimicizia...tremendamente innamorato del dolce morire di ogni giorno e di ogni notte, di ogni rinuncia, di ogni brivido che scorre acido lungo gli arti e avvolge il collo...creando superbia pulita Euro5 ed il misero prostrarsi di fallite tempeste di lacrime e disperazione mutate in liberi abbracci alla vita frenetica che il tempo ci chiede...perchè la sera non sia sera ed il giorno non sia giorno perchè di ogni cosa al tempo venga mostrato il mezzo cosicchè io possa celargli il doppio...gettando via il passivo incedere di taccuini verbali di fine settimana...e non esista il sistema binario e la codifica a due cifre perchè la linea è il nostro punto...e non esista il sussurro, lo sguardo a metà, l'atto parziale ed il non calcolato.
Non esista il confronto perchè questo è superfluo, sia eliminato l'umano come indefinito evolversi dato da fruizioni che non siano fiscali alla personalità e all'esasperazione del positivo razionalreazionario...muoia agli occhi della modernità l'uomo che cerca sè stesso e non un prodotto fintocosmopolita e saccente...il senso della verità colpisce, uccide senza tregua e cartoline scritte con lingue sconosciute giungono da trascendenze metafisiche erratamente codificate con criteri da immanenza suburbana...medesimo oggetto, diverso soggetto, medesimo tempo, diverso specchio di misura, medesima potenza, opposta coerenza.
Nessuno scrive, nessuno ha parlato, nessuno muore e rinasce, soltanto il cadavere che ha abbandonato il tempo sta adesso guardando la linea da cui proviene e squisitamente ai loro occhi passando inosservato. La nobile pianta nasce, cresce e muore eppure il suo scopo non è il frutto ma il seme.