mercoledì 31 gennaio 2007

Basti almeno per due


E' da un po' che vedo colonne neoclassiche sciogliere i propri marmi per lasciare trasparire la struttura e la sua nuda essenza, ornamenti onirici e sensuali abbandonare ogni netto relativismo...è vero che l'equilibrio porta con se ogni speranza ontologica? Potrei mai dire il falso su me stesso se attingo dalla fonte della concreta realtà smascherata e ripulita da qualsiasi inconciliabile ambiguità,traendo considerazioni da puri concetti che osservano rispetto alla sociologia e lurida ripugnanza per la filosofia, qualsiasi essa sia, come magica qualità oltrelogica o forse quintessenza del perdersi dentro un io umanamente lineare. L'ottimismo reazionario potrà mai volgersi al fottuto positivismo o alla bieca misoginia antisemita? Ci porteremo su binari liberi perchè essi saranno la prova del limite valicabile dalla coscienza e mai da occhi sempre aperti,su libri o fenomeni,su suoni o posizioni metafisiche,senza ingoiare rospi prima di nascere,senza proiettarsi su età che non ci appartengono,ma ricercando il nesso fra la ripetività storica come il ricorso ad un medesimo tempo dove tutto è matematica osservazione di fenomeni concatenati.
Nessun predominio paradossalmente è la ricompensa di tale sforzo, nessuna alienazione prolifica fra sultani della propria mente,solo il proprio senso...nulla di più, una meta troppo ambita ma mai troppo cercata, sgombra da ogni realizzazione concreta ma immersa di verità eccessivamente personali attaccate al proprio muro con la complicità di un tempo collante, variando fra tempi diversi presentandosi come agnostico viaggiatore, senza cadere troppo nella morale dell'esteta o nel razionalismo che rende matura una larva che non sa ancora volare...è possibile a volte perdere sè stessi ma non per sempre, non come l'uomo che conosce solo la speranza ma che distingue il possibile dal reale,dall'impossible al divenire temporaneamente sconosciuto,senza salti nel buio ma attuando compravendite di alloro e oliva da 100 watt, ci basti per due persone almeno. Nessun teorico o amico o filosofo o poeta mi darà mai ragione ma mi basti un matematico che riesca a translare a numeri tutto ciò tanto per farvi un'opinione...e se la fiducia non sarà la loro virtù che questi allora aspettino tempo per il mio viaggio di ritorno...la grande meta che non prometto ma che mi auguro con cuore, aspettino dunque tempo per aver tempo perchè il filo logico che conduce tutto è solo la ricerca della verità,qualunque essa sia, gradisca il progresso il divenire umano almeno che poco male porta rispetto alle rotonde dell'anima. Gettate due basi adesso si potrà andare avanti ma c'è una volontà sicuramente e forse una fiamma gialla che trucca i numeri degli assi.

sabato 13 gennaio 2007

Sotto i portici della realtà


Siamo le ombre scure della notte, siamo i fantasmi che scendono dai treni senza valigie in mano, siamo l'elite dell'antiaccademismo, i fanatici che credono alla spontaneità come virtù e non come difetto, siamo quelli che guardano a terra quando camminano e mentre vivono perchè c'è poco da guardare avanti, siamo il compromesso fra pessimismo e qualunquismo, la transposizione clinica della paura, la matita rossa che si sforza di colorare le lacrime della gente ma non sempre ci riesce, siamo le pallottole che vorrebbero uccidere dentro ma colpiscono fuori, siamo la "notte" e non abbiamo luce , l'utopia che ha preso voce, il pazzo che spiega perchè è pazzo perchè non vuol morire. Siamo quelli che ai posti di blocco hanno paura anche se hanno le cinture perchè temono che la mente slacci le sue e venga arrestata, quelli che il controllo imperialista lo devono subire o si danno al buddismo e siamo anche gli estremisti, i finti filosofi e i reazionari, quelli che non chiedono 10 euro in più alla mamma perchè vedono tutti i giorni il sudore dei nostri padri e le bestemmie e i pugni sul tavolo di fine mese, siamo l'incondizionato mondo dei sostenuti che per portare avanti una passione devono fare gli eroi, siamo vittimisti dentro la parodia di una vita totalmente libera e tutto il nulla che da noi nasce è acclamato a gran voce con meritocratiche affermazioni...Il mondo non è fatto per noi perchè siamo i mediocri del liceo, i curriculum trasparenti , i discreti consumatori di un precario equilibrio e da troppo tempo qualcuno batte il martello su di un'incudine che nessuno ormai vuol più sentire. C'è un uomo morente per terra che guarda le proprie speranze gettare via il potere della libertà mentre scompaiono piano nel buio di una notte illuminata dalle sue finte luci.