martedì 24 ottobre 2006

I CANNOLI DI JONATHAN -capitolo secondo-


"Je hais celui qui haït, je violerais le violeur
Je ne suis pas l'animal qui ne sera pas lui-même"...

Leggo questo dai muri dei miei Auschwitz mentali,mentre vedo qualcuno piangere e implorare il loro amato dio strisciando morenti su quei muri e scrivere con l'ultima parte di rossetto rimasto delle semplici parole come "AMICA SOLO TU MI CAPISCI" ... "STIAMO MORENDO FELICI PERCHE' ABBIAMO ANCORA LA VOCE PER CANTARE -LE DONNE LO SANNO-" ... "OGGI ABBIAMO INIZIATO AD ASSAGGIARE LA CIPRIA" ... " OGGI AMICA HO NOTATO CHE STO DIMAGRENDO MOLTO MA INIZIO A STARE UN PO' MALUCCIO " ... " HO FINITO I TRUCCHI, ADESSO NON MI RESTA CHE FINIRE DI SCRIVERE PER MANGIARMI QUEL POCO MAX FACTOR ROSSO RIMASTO..."

Quando la morte le prese finalmente ecco che le loro anime iniziarono a volare e a volteggiare 3 metri sopra quel fottuto porcodio di cielo della minchia e iniziarono a canticchiare sicure di non essere morte: "Ah ah ah! Noi siamo uniche e intelligenti,fottiamo soldi agli amici ma non lo diamo a vedere altrimenti potrebbero prenderci per pezzenti?Figurati amica! E poi immagina se qualcuno scoprisse che ci sono cretini che perdono del tempo con noi e che poverini perdono anche la testa e smettono di vivere,ah già, almeno farebbero gli avvocati per loro!?! Abbiamo contagiato tutti uuuu, solo le piccole formiche senza posta ci hanno seguito, ciarlatani...come dire...troppe spezie...troppe note...pfff! Ad un tratto guardando in basso iniziarono a vedere che la terra era tutta abitata da ebrei e che qualcosa era cambiato,e che iniziavano a sentire un senso di acidità allo stomaco,poi a sentire un bruciore nelle vene finchè qualcuno di Medicina non iniziò a sputare acido solforico,tutti gli altri invece acido cloridico e allora tutti cercarono di aggiungere zolfo prima di vomitare in modo da essere smaterializzante elite del cazzo. I piccoli angeli cadenti si accorsero così di essere morti e di aver donato la vita a chi meritava invece di vivere perchè il loro dio così comandava e così venne fatto rispettosamente. A ciascuno però, per non dimenticare la tipologia diversa di merda che erano stati, venne dato il diritto di lasciare un ultimo saluto inciso sulla lapide...E fu così che la censura ne trovò una con scritto : "CONTINUA AD ESSERE TE STESSO,SOTTO IL TRUCCO,SOTTO LA PELLE,DENTRO L'ANIMA...SE QUEL TE STESSO E' MAI ESISTITO"...era ovvio che qualcuno aveva copiato dalle tombe del cimitero superiore!

SORGERA' MAI IL REGNO DELLE MENTI? LA DITTATURA DELLE QUINTE DEL MONDO? L'EDONISTICA PULIZIA ETNICA DELLE ANIME INUTILI?

...avanti squadrismo , è ora di darsi una mossa...qualcuno provoca e verrà accontentato...

sabato 14 ottobre 2006

Gemelli della notte


E se stanotte fossi soltanto il battito costante dei tacchi sulla strada prima di arrivare sulla calda moquette? O forse la linea sottile e rigida del taglio degli occhi coperto di un lieve blu sera per non sentire freddo. Se respirassi musica e confini che creano i lunghi contorni delle atmosfere giacendo fascinose nell'aria per incantare,avvolgere ed estenuare l'amarezza della fine...già il riflesso di diamanti taglia netto ogni possibilità di errore e giungo guardando il mio stesso sguardo che domina come creatore ma sempre più plasmato e sensibile al minimo percepir di cosa. Folgora, o folgora me piccolo bambino di una sera quell'incanto e gelido zaffiro e porpora avvolto dal mistero di ciò che si cela nella fioca luce di un comodo angolo...e le adagiate e pazienti sconosciute e il lento accavallar le gambe e un drink che poggia al nero legno privo di forma. Eclettismo della mente dona riviste di gossip all'ingenuo viaggiatore che nessuno vede e tienilo fra le tue larghe braccia così da poter scordar chi sono perchè ciò che importa è il nitido volere che tiene i gomiti stretti e il passo sicuro, il sorriso piacente e gli occhi attenti ma rilassati come a brillare del fascino cauto e cadenzato c'ognuno porta in se. Complice mio il flusso aperto di melodie da belle epoque di inizio millennio, coscente della mancanza del tempo e coperto dall'estasi di una città senza nome, il cui cuore batte dentro il mio petto, non curante di ogni istante passato solo adesso mi accorgo di quanto sia reale ogni più profondo sogno e di quanto la realtà porti con se il volo della notte alla quale spesso mi abbandono. Così, come il batter di ciglia, levai ogni ancora e proseguii verso me stesso...

mercoledì 4 ottobre 2006

Piume di ottobre


Prendimi e gettami lontano sono sicuramente la più dorata piuma delle tue ali, consolami e voltami le spalle perchè sarai forse ripagato, illudimi e confondi le mie idee così che nessuno possa vedere la realtà. Il fiato rallenta le considerazioni e i quadri non son specchi e il nero rimarrà nero, come lo spazio ove fisso ombre macchiate di verità...ma non sarò mai più così mè stesso? E ti porterò in dono sconsiderati pensieri ancora in garanzia e il sogno del tempo mai perduto e il rimedio di un tale sogno. Ancora treni che vanno su destinazioni ferme e immobili, dove vedo tutto muoversi e il significato mi si agita in testa...e scuote deliberazioni poetiche e massoniche ma a qualcuno piace tale direzione in ambedue i sensi senza far mai contraddizioni o incoerenze...emotivamente colpevole...e irrazionalmente condizionato dentro bare di a priori e posteriori, forse ciuco del profumo della notte, forse servo dei miei stessi servi o archivista autostipendiato per correggere frasi e negazioni. Irreparabilmente me stesso anche quando si finisce per puntarsi il dito contro...non è forse questa coerenza? Vincitore e vinto a testa bassa, disincantato e illuso con una lacrima ancora...felice per la fugace ironia che mette il più sottile colore al cielo cosicchè io non possa vederla...barricandomi fuori casa ho trovato il semplice orizzonte della mente e nulla più...solo timbri per le passioni e diverse versioni di un medesimo ciclope...le scelte portano il perdono con sè? Tornerò mai più in mezzo a tali sogni?E' solo l'11 settembre della mia mente e qualcuno lì dentro piange New York.

lunedì 2 ottobre 2006

Lady


Largo, largo, giro largo dai miei pensieri e non guardo in faccia i miei discorsi...niente di che...solo un esente respiro che sposta aria...offrendo al massimo consigli o accendini mi inoltro dentro colonnati sonori dall'imponente serietà come capi reparto o cleptomani d'emozioni...e dormo e veglio col sorriso bianco di un sedicenne invecchiato in cantina e do inizio a piccoli cantieri mentali dove trova posto il brivido e la lesione, la vertigine post orgasmica e lontani odori narcotici...il vento ha smesso di tirare e il fiato rimbomba nelle mattine scure. Cavalcanti? Vittorio Sgarbi? A? B?...o forse dovrei dire solamente "inverno" e demolire inutili muri di dolcezze e variegate cazzate da fine serata? Accorgendosi che 1 più 1 dava come risultato 1 cambiò strada qualcuno,altri ne fecero motivo di vita ma dall'altra parte...ah non so non so...qualcuno dice di ballare...qualcuno di tirare...qualcuno conferma i miei ricci in testa.
Il reparto anticinismo della polizia muove già i suoi alfieri verso me, mi hanno detto che sono morti ubriachi dalle risate,bah...qualcuno sarà già passato dalla mia sicura via?Certo! Ne sono sicuro e lieto...uuu...si! E mentre impartisco lezioni di archeologia terrena a me stesso qualcuno canta da dentro i salotti del centro la storia del tale che entrò col nero metallo nel bianco candore portando borse di inesperienza con se ma non dominò e smaterializzando il tutto morì ucciso da una frase mai pronunciata. La storia del tizio si conclude sugli elisi terreni...si ma venni poi a sapere che non facendosi capire mandava al mondo un significato lungo quanto quella frase con cui era morto per entrar in cantina,e spaziò ,spaziò ragazzi, dai coltelli ai drink, dalla mariagiovanna agli aperitivi happy hours...ma mi dissero che trovava un qualcosa anzi il qualcosa che glorificava pancetta e latte nella stessa tazza...l'eleganza di uno sfera ancora caldo dalla rapina, lo sharme delle scollature, gli angoli perfetti disegnati dalle cadenze di tali calzature, il senso glamour di inebrianti sguardi, il fascino di un cocktail adagiato delicatamente sul pensild'aujourdouix e quella luce così splendidamente sinuosa risaltava le ondeggianti forme di un arte così cool...o mio dio che fico..ah ester è fatta...no ragazze non potete capire, si ok sarete stanche dal lavoro, ancora solo quei tre modelli e abbiamo finito,torno a casa...una doccia, un buon libro,un po' musica,due coccole a vinsk e poi passo giù da Edy a mangiare qualcosa...ciao Cly ,ci vediamo all' Eatrom alle sette...io metto qualcosina di rosa e bianco e porto Cla... [e comunque questo è sequestro di persona...fanculo vado con loro]...si dunque dicevi Lady?...