sabato 30 gennaio 2010

Il ballo di Geiger


Dentro le mie vene scorrono radiazioni di miti incandescenze, detonazioni controllate si alternano a rapidi scambi di materia. Si scioglie continuamente dentro l’acido che vorrebbe tanto uscire per macchiare in modo incivile e spregevole ogni lembo di pelle altrui. A ramificazioni periferiche ho miseramente dispensato le visioni che quotidianamente assumo dalle orecchie, sperando di sciogliere grumi di enigmi che mi si annidano dentro. Mi sono sforzato di accarezzare cellule impazzite e di rielaborare il proprio scopo; sono ticchettii deliranti, composizioni floreali d’uranio-235, sogni made in china. In un respiro supersonico ho tenuto per mano mia madre bambina… l’onda d’urto ha carbonizzato le palpebre di critici e spettatori, che digerivano le proprie lingue profetizzando la loro ricrescita. La tempesta nascente li ha spazzati via assieme alle loro ancore d’oro. In un istante ho visto le mie ombre proiettarsi, ricombinando tutt’attorno l’ordine smarrito dei soli, fra albe meccanizzate chi ha bisogno di un drink? Mi circondavo già di qualcosa di temporaneamente assente e lungo le orbite più irrazionali potevi scorgere costellazioni di uomini meteora glorificare la loro solitudine. Equilibri alterati da reazioni a catena, galassie che implodono su sé stesse, come prigioni aperte, lasciano scappare i miei incubi . ..la paura più selvaggia mi abbraccia e mi stringe il collo… la fuga e l’angoscia, il colpo alle spalle, la corsa, la fuga, l’angoscia, la consapevolezza,la spirale, l’urlo, il terrore,la vertigine e poi il nulla.