
Appicco il fuoco in un'industria di stufe stanotte....o mia dolce poesia dell'una e cinque...porto a te il mio fanculo benedetto dal mio pensiero,battezzato dalla mia volontà....come il desiderio di togliermi qualche isolotto dalle scarpe mentre polifemo diventa strabico e un pesce si lamenta che il proprio mondo è troppo salato....tonno in euro......sporgenze psichiche troppo smussate dall'utilizzo degli alpinisti con la penna...virgola virgola virgola e un capo mai...virgola virgola tornerò mai da te,o dolce poesia dell'una e cinque?e dal sale del mare del pesce e dagli scogli del gigante si erge una sirena....pompieri che corrono in retromarcia per buttare acqua dolce sulla fabbrica di stufe...e una pazza carrozza compie il suo 180 a 30 al minuto...offertissima svizzera di prezzi a metà tempo,svincolando dal viale in centro gastrico,giù per una merda di caffè...intorno al mondo e col mondo intorno...
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