
Qualche volta qualcuno gioca a nascondersi in un negozio di maschere, e non ci vedrai mai il male anche se andassi a spulciare uno per uno i tuoi sogni fino a regalare le tue lacrime ad una chitarra morta … e le medesime scale di ogni tempo rincorrono te stesso per donarsi nella scelta di quella dionisiaca parentesi che abbraccerebbe il tuo infinito fino a strozzarlo dolcemente per poi gettarlo con un gesto di romantico disincanto a terra … porterebbe con se ogni attimo e farebbe svanire ogni evanescenza mostrandola dilatata come il fiume di sangue che scorre da quei balconi abbandonati. Dammi una ragione, una valida ragione per continuare a seguirmi, a rincorrere lo strazio che consuma i miei sensi e dilania le carni avvolgendo i miei battiti lenti come una favola dalle pagine strappate … l’ondivago perpetrarsi di oceani opposti e immensamente bianchi nel vortice del risveglio da ogni vita si apre l’eterna fine di ogni cosa, lunga di fameliche grida al cielo e sconsiderati attimi incompresi. Nel retro di ogni via giace solitaria la possibilità di mancare il proprio bersaglio trafiggendosi una volta per sempre nel più lisergico dei passi. E calpesto incurante il mio corpo lavandomi di sputi e bestemmie aspettando che tutto passi e la scatola dei sogni possa svuotarsi presto.