martedì 27 ottobre 2020

Maieutica solare



Morirò soffocando fra le mie mani.

Perderò i sensi per acquistarne un altro.

Sputerò i miei occhi e li metterò nuovamente sul mio viso. 

Leccherò l'acido dagli oli unti dei ricordi.

Il parto dal ventre della terra sarà lungo una tempesta.

Non attecchiranno semi, non sbocceranno fiori, non cresceranno rami.

Il gigante sotterrato nella cenere spenta starnutirà

respirando nuovamente dopo anni. 

Si toglierà di dosso sali mercuriali ormai passati.

Alzerà la testa cercando il Sole ed aprirà il petto 

per annusare l'odore del proprio respiro.

Nessuna certezza da mietere, nessuna proiezione da tessere.

Tutte le sete mal cucite al proprio baco torneranno inesorabili.

Fuggi da uno specchio, indossa l'abito matematico, porta in processione l'istinto.

Attendi i fantasmi, Jo, attendi i fantasmi.

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