sabato 14 ottobre 2006

Gemelli della notte


E se stanotte fossi soltanto il battito costante dei tacchi sulla strada prima di arrivare sulla calda moquette? O forse la linea sottile e rigida del taglio degli occhi coperto di un lieve blu sera per non sentire freddo. Se respirassi musica e confini che creano i lunghi contorni delle atmosfere giacendo fascinose nell'aria per incantare,avvolgere ed estenuare l'amarezza della fine...già il riflesso di diamanti taglia netto ogni possibilità di errore e giungo guardando il mio stesso sguardo che domina come creatore ma sempre più plasmato e sensibile al minimo percepir di cosa. Folgora, o folgora me piccolo bambino di una sera quell'incanto e gelido zaffiro e porpora avvolto dal mistero di ciò che si cela nella fioca luce di un comodo angolo...e le adagiate e pazienti sconosciute e il lento accavallar le gambe e un drink che poggia al nero legno privo di forma. Eclettismo della mente dona riviste di gossip all'ingenuo viaggiatore che nessuno vede e tienilo fra le tue larghe braccia così da poter scordar chi sono perchè ciò che importa è il nitido volere che tiene i gomiti stretti e il passo sicuro, il sorriso piacente e gli occhi attenti ma rilassati come a brillare del fascino cauto e cadenzato c'ognuno porta in se. Complice mio il flusso aperto di melodie da belle epoque di inizio millennio, coscente della mancanza del tempo e coperto dall'estasi di una città senza nome, il cui cuore batte dentro il mio petto, non curante di ogni istante passato solo adesso mi accorgo di quanto sia reale ogni più profondo sogno e di quanto la realtà porti con se il volo della notte alla quale spesso mi abbandono. Così, come il batter di ciglia, levai ogni ancora e proseguii verso me stesso...

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