mercoledì 4 ottobre 2006

Piume di ottobre


Prendimi e gettami lontano sono sicuramente la più dorata piuma delle tue ali, consolami e voltami le spalle perchè sarai forse ripagato, illudimi e confondi le mie idee così che nessuno possa vedere la realtà. Il fiato rallenta le considerazioni e i quadri non son specchi e il nero rimarrà nero, come lo spazio ove fisso ombre macchiate di verità...ma non sarò mai più così mè stesso? E ti porterò in dono sconsiderati pensieri ancora in garanzia e il sogno del tempo mai perduto e il rimedio di un tale sogno. Ancora treni che vanno su destinazioni ferme e immobili, dove vedo tutto muoversi e il significato mi si agita in testa...e scuote deliberazioni poetiche e massoniche ma a qualcuno piace tale direzione in ambedue i sensi senza far mai contraddizioni o incoerenze...emotivamente colpevole...e irrazionalmente condizionato dentro bare di a priori e posteriori, forse ciuco del profumo della notte, forse servo dei miei stessi servi o archivista autostipendiato per correggere frasi e negazioni. Irreparabilmente me stesso anche quando si finisce per puntarsi il dito contro...non è forse questa coerenza? Vincitore e vinto a testa bassa, disincantato e illuso con una lacrima ancora...felice per la fugace ironia che mette il più sottile colore al cielo cosicchè io non possa vederla...barricandomi fuori casa ho trovato il semplice orizzonte della mente e nulla più...solo timbri per le passioni e diverse versioni di un medesimo ciclope...le scelte portano il perdono con sè? Tornerò mai più in mezzo a tali sogni?E' solo l'11 settembre della mia mente e qualcuno lì dentro piange New York.

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